IL CORPO E LE COSTELLAZIONI FAMILIARI

 

 

Sarebbe più corretto parlare di Costellazioni sistemiche, nel senso che il metodo delle Costellazioni osserva e opera sui sistemi.

Cos’è un sistema?

Un sistema  è come una costellazione: un insieme di elementi in interazione. Queste interazioni possono essere degli scambi di materia, di energia o d'informazioni.

Questi scambi costituiscono una comunicazione, alla quale gli elementi reagiscono cambiando di stato o modificando le loro azioni.

Questa “relazione”  tra gli elementi di un sistema,  danno all'insieme delle proprietà che non possiedono gli elementi presi individualmente.

Si dice allora che " Il tutto è superiore alla somma delle parti".

Cambiando un elemento (o un’informazione) del sistema, tutto il sistema si modifica.

La visione sistemica osserva, quindi la “relazione”, gli scambi, tra gli elementi di un sistema, con uno sguardo sull’insieme.

Dunque, le nostre cellule sono un sistema, il nostro corpo è un sistema, e così la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, la città dove viviamo, la nazione, etc. Fino ad arrivare al nostro sistema solare e anche più in là.

 

Osserviamo ora, il nostro corpo in modo “sistemico”.

 

Siamo educati ed abituati a relazionarci al nostro corpo come se lo guardassi da fuori, come un oggetto esterno. E’ qualcosa che possediamo, una macchina biologica. Quando ci ammaliamo ingoiamo farmaci e ci affrettiamo a ripristinare il potere su di esso: lo addestriamo, lo esponiamo a raggi, lo modelliamo, lo scuotiamo, lo sediamo per non sentire dolore…

Vogliamo un corpo migliore e più bello.

In questo contesto, invece, vogliamo parlare di corpo in senso più ampio, in senso sistemico.

Il corpo è il luogo delle nostre esperienze, nella sua totalità vitale.

E’ il luogo dove si riuniscono e convivono le nostre percezioni, movimenti, sentimenti, sensazioni e pensieri. In esso anima e corpo si ritrovano e il corpo è animato.

 

Il nostro corpo si muove secondo i movimenti dell’Anima, anzi, potremmo dire che è l’anima che sceglie e dà forma al corpo.

La qualità del movimento è l’espressione del modo in cui l’anima si manifesta. Se la qualità del movimento cambia, significa che il centro di gravità si è spostato.

I movimenti dell’anima influenzano il corpo e il corpo influenza l’anima.

Quando percepiamo la sensualità, non stiamo percependo solo delle sensazioni fisiche, ma un “insieme” di affettività, emozioni, immaginazione.

Nel lavoro con le Costellazioni, quando lavoriamo con il corpo intendiamo un ri-equilibrio dell’esistenza corporea, una re-incorporazione o re-incarnazione.

Anche molti metodi orientali ed occidentali mirano a questa unione di corpo, anima e spirito. Dalla meditazione alle arti marziali, allo yoga, al Tai chi e Qi Gong.

Entrare nel processo di una Costellazione, come rappresentante o come protagonista, permette di entrare in un’esperienza complessiva, un “insieme” di corpo, anima e spirito.

In questo senso, la Costellazione diventa uno strumento di lavoro e osservazione corporea.

Le dinamiche del  sistema  si riflettono in modo preciso e immediato sul corpo, la respirazione, gli atteggiamenti, i gesti.

Poiché le Costellazioni si focalizzano sul trovare soluzioni, come è possibile intervenire in questa direzione integrando il “corpo”?

Alcuni esperienze pratiche che hanno dato ottimi risultati e aiutato a trovare soluzioni nel proprio corpo sono:

Esercizi di gruppo (respiro consapevole, Body Focusing, Qi Gong, Shaking) che aiutano la propriocezione e preparano al lavoro di rappresentante, nelle Costellazioni, a rigenerarsi e concentrarsi, tra una messa in scena e l’altra e a uscire e dal “campo” e ritrovare il contatto con sé stessi e con la terra, al termine.

Interventi sul corpo, la postura, il respiro, durante le Costellazioni.

Osservando il linguaggio non verbale, del corpo, è possibile intervenire toccando le persone in determinati punti, invitare a respirare in un certo modo, cambiare l’atteggiamento fisico, fare un gesto.

Sostenere il flusso del processo verso la soluzione assecondando e rafforzando un impulso, può ancorare la consapevolezza,  risvegliare zone che appaiono disabitate e come senza vita, sciogliere emozioni primarie (gioia, dolore) verso una persona amata.

Dolori e sintomi possono parlarci di qualcuno dimenticato, rifiutato ed escluso al quale si restituisce il proprio posto.

Lavoro individuale e insegnamento somatico.

A volte può essere utile approfondire a livello individuale il processo iniziato nella Costellazione.

I temi della costellazione vengono correlati alle aree corporee nelle quali la dinamica problematica si era manifestata e dove il movimento verso una soluzione può essere supportato con più giovamento.

Questo approccio riporta i partecipanti nuovamente in contatto con l'esperienza della soluzione, permettendo di espandersi ulteriormente. Nella nuova sensazione corporea, coscientemente percepita, le soluzioni si ancorano più profondamente. Questo sentimento si offre come una specie di ponte attraverso il quale la soluzione può trasferirsi nella vita. Ciò che prima era sconosciuto confluisce con la realtà vissuta come esperienza nuova. In questo modo, funzioni colpite da "amnesia sensomotoria" possono essere lentamente riportate alla mente.

 

Paola Biato, Counselor olistica e Armonizzatrice familiare

 

 

 


LE CARTE DEI NAT E LE COSTELLAZIONI FAMILIARI

 

I Nat sono il prodotto di una filosofia naturale che mostra una radice universale.

Il legame dei Nat con gli avi è nel loro carattere sciamanico e animistico. Per le tribù animiste vi è una connessione stretta fra Nat, antenati e spiriti. Gli avi sono Nat, ovvero forze presenti nella psiche umana.



Nessun processo di guarigione può avvenire se non al cospetto degli avi.

Gli avi hanno molto potere sugli uomini poiché essi sono sia al di fuori che dentro di essi.

(Dal libro di Selene Calloni Williams: Le carte dei Nat e le Costellazioni familiari)

 

Gnôthi sautón. Conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli dei.

Presso tutti i popoli del pianeta esisteva un “Tempo sacro” dedicato al mondo dell’invisibile.

Ogni popolo conosceva ed utilizzava i propri sistemi di divinazione per connettersi e aprire dei canali con gli antenati, con gli dei.

Vati, poeti, saggi, bardi, cantastorie, erano i “traghettatori”, che attraverso rituali e racconti, rendevano visibile, l’invisibile.

Questi terapeuti (dal greco “therapeuien”: “servire gli dei”) fungevano da collegamento tra il cielo e la terra, riportando l’equilibrio là dove si era spezzato.

Per gli antichi greci esisteva una relazione di causa ed effetto tra accadimenti interni ed eventi esterni. Essi  credevano intensamente che il destino di un uomo fosse una proiezione del suo mondo interiore. Su questa convinzione fondarono una scienza ed un’arte che assunse tra essi il massimo valore.  Per i pre-omerici, la vera sapienza non è l’esperienza o la conoscenza, ma chi manifesta l’ignoto, chi conosce il futuro.

L’arte della mantica è la capacità di illuminare l’oscurità.

Il pellegrino che spesso attraversava grandi distanze e affrontava gravi pericoli per interrogare il Dio sul suo futuro, leggeva inciso sul timpano del tempio il motto delfico “conosci te stesso”. Era come dire: vuoi sapere il tuo futuro? Conosci te stesso!

L’uomo che conosce se stesso, i propri pensieri, le proprie idee, conosce e crea anche il proprio futuro.

Scolpendo il motto delfico proprio sul tempio deputato alla più sacra delle arti, alla più

grande tra le scienze, la divinazione, i greci indicarono la relazione segreta tra mondo interiore e mondo esteriore, tra stati ed eventi.

E questa scoperta l’affidarono come un messaggio in una bottiglia all’oceano del tempo per farla arrivare fino a noi. Guardare dentro se stessi è la chiave di conoscenza del mondo, la strada per comprenderne  e trasformare gli accadimenti.

 

Paola Biato, Counselor olistica e Costellatrice immaginale



 

L’AMORE CHE FA AMMALARE E L’AMORE CHE GUARISCE

(1° parte)

 

Il metodo delle Costellazioni familiari è un metodo di osservazione e di filosofia in azione.  Si basa sull’osservazione delle leggi universali, che agiscono anche a nostra insaputa; sono leggi che regolano i sistemi e permettono il loro equilibrio e la loro evoluzione.

Queste leggi vengono chiamate “gli ordini dell’amore” (vedi articolo di introduzione). Questo metodo è poco razionale e molto pratico ed esperenziale. Risulta sempre un po’ complicato spiegare a parole di cosa si tratta.  Anche perché come si potrebbe spiegare a parole l’esperienza dell’anima che si incarna? L’unico modo per comprendere le Costellazioni familiari è farne esperienza.

"Tutto quanto concerne l'Anima si svela spontaneamente ed ogni sforzo razionale non fa che allontanarla. Questo perche' la sua natura non e' fenomenica. Si coglie col cuore come una poesia, come un'opera d'arte. Si sente,si ama ma nessun concetto,come ombra fugace,e' ad essa adeguato". (Jalal al-Din Rumi)

 

 

In questo articolo parleremo di coppia e di come fare affinchè l’amore possa funzionare.

L’amore è possibile solo all’interno di un determinato “ordine”. Se seguiamo questi “ordini” (leggi), possiamo raggiungere l’obiettivo. Il primo ordine dell’amore in un rapporto di coppia è la parità tra uomo e donna.

Nella coppia, l’uomo e la donna sono alla pari, diversi ma alla pari.  Nel linguaggio delle fiabe si parla del re e della regina. Non potrebbe funzionare se uno è il re e l’ altra è la principessa. O viceversa, se una è la regina e l’altro è il principe.

 L’uomo è alla destra della donna e la donna a sinistra, anche nella camera da letto.  Questa è un’immagine. Cosa succede se quest’ordine non viene mantenuto ?

La cocca di papà

( questo è un’archetipo. Esiste da millenni. Atena e Artemide erano delle cocche di papà. Se andate a rileggere il mito, potete ritrovare lo stesso schema).

Per esempio: una donna che crede di essere migliore di sua madre, non rispetta gli uomini. Non li comprende e fondamentalmente non ne ha bisogno. Infatti, se pensa di essere migliore della madre, generalmente significa: sono una moglie migliore per papà. Quindi, ha già il suo uomo, idealizzato, e non c’è posto per un altro uomo. Niente mamma, niente uomo.

Il percorso di riconciliazione ( la nuova immagine, che sostituisce quella esistente) chiede che la donna si metta davanti alla madre, non alla pari o addirittura come “grande”, ma come più “piccola”. Come una bambina, come colei che chiede, che prende e che riceve, dalla madre.

Il cocco di mamma

Lo stesso accade anche agli uomini. L’uomo che ha un conflitto con il padre, non lo rispetta e crede di essere migliore di lui e prende il suo posto vicino alla mamma. Quest’uomo non rispetta le donne, ha già una donna e nessuna può prendere il suo posto.

Nessuna sarà all’altezza della madre, dentro di lui.

Come può crescere, amare e rispettare una donna? Mettendosi davanti al padre come più “piccolo”.

Cosa succede quando un cocco di mamma sposa una cocca di papà? La donna non avrà fiducia e rispetto per l’uomo e l’uomo non rispetterà la donna.

Nella relazione non ci sarà rispetto reciproco. Oppure c’è un’altra possibilità: l’uomo deve trovare il suo posto tra gli uomini e la donna trovare il suo posto tra le donne. Questo fa ritrovare la “forza”. L’uomo dovrà integrare il padre (il principio maschile) e la donna la madre (il principio femminile).

Il primo ordine dell’amore tra pari è accettare che l’altro valga quanto noi. L’altro può e vuole dare qualcosa. Non si erge sopra l’altro, come se fosse migliore….

L’AMORE E’ CIECO PROPRIO PERCHE’ NON VEDE COME L’ALTRO AMA.

 

Paola Biato